Diabete Mellito di tipo I e trapianto di staminali adulte

 

Il Diabete Mellito di Tipo I (DMT-I) è una malattia autoimmune che comporta la distruzione delle cellule β-pancreatiche presenti in strutture complesse presenti nel pancreas chiamate Isolette del Langerhans. Le Isolette del Langerhans sono conglomerati di cellule presenti nel parenchima pancreatico ed altamente vascolarizzati (ricche di vasi sanguigni) che hanno funzione endocrina, cioè secernono ormoni nel sangue. In particolar modo, sono deputate al controllo del tasso glicemico nel  sangue. In maniera specifica gli ormoni deputati a questo controllo sono due: insulina e glucagone.

 

 

 

diabete mellito sul pancreas e staminali

 

Figura 1 Pancreas, immagine dell’organo.

 

 

 

 

 

diabete mellito e staminali

 

Figura 2 Immagine schematica di una isoletta del Langerhans, si può notare l’organizzazione strutturale. Questa struttura viene distrutta all’insorgenza del DMT-I

 

Il DMT-I è una malattia principalmente dovuta a due principali fattori: predisposizione genetica e fattori ambientali. Le principali cause di rischio del diabete sono legate al danneggiamento delle strutture vascolari con conseguente danno tissutale. I danni principali sono: compromissione del sistema cardiocircolatorio e micro-angiopatie. Le micro-angiopatie portano a complicanze più gravi a carico dei reni (nefropatia diabetica), degli occhi (retinopatia diabetica) e del sistema nervoso (neuropatia diabetica).

 

Nefropatia diabetica, affligge il rene. Causa sovente l’insufficienza renale, la malattia di base non si mostra fino a quando si riscontra o l’insufficienza o la sindrome nefrosica.

Retinopatia diabetica, affligge la retina. Complicanza visiva molto pericolosa, comporta negli adulti la perdita totale della vista, l’esame del fondo oculare è l’unico esame per comprendere il suo manifestarsi che può essere lento o rapido.

Neuropatia diabetica, affligge il sistema nervoso periferico in diverse forme.

 

La principale terapia per la cura del DMT-I è la terapia insulinica, che consiste nell’iniettare nei pazienti dell’insulina esogena. Questa terapia si è dimostrata efficace ma presenta effetti collaterali severi (episodi ipoglicemici) e non sempre riesce a diminuire gli effetti delle complicanze diabetiche. Oltre alla terapia insulinica vi sono il trapianto di Pancreas ed il trapianto di Isolette del Langerhans.

 

Essendo entrambi trapianti con tessuto di derivazione da donatori cadaverici (anche se recentemente si stanno sviluppando le tecniche di trapianto da vivente, almeno per le Isolette del Langerhans) i pazienti trapiantati devono essere sottoposti a terapia immunosoppressiva e quindi agli effetti collaterali derivanti dai farmaci immunosoppressori.

 

Recenti studi hanno dimostrato come una terapia con cellule staminali possa essere efficace sia a livello della rigenerazione delle Isolette del Langerhans sia per la possibilità di non essere sottoposti ad una terapia immunosoppressiva a seguito del trapianto. Oltre a ciò, studi recenti sono tutti basati sull’indirizzamento delle cellule staminali in cellule pancreatiche, permettendo quindi una più rapida ripresa funzionale dell’impianto cellulare e quindi una risposta alla terapia con tempistiche minori. Inoltre, sempre recentemente, è stato osservato dal gruppo di Camillo Ricordi che il cotrapianto di midollo osseo ed Isolette del Langerhans del donatore induce effetti di tolleranza nei confronti del tessuto trapiantato.

 

Tutti gli abstract che presentiamo al momento sono focalizzati sulle tre vie di studio che si stanno sviluppando nella cura di questa malattia: produrre in vitro cellule insulino secernenti per effettuare una terapia sostitutiva (1), usare le cellule per migliorare il rapporto nel metabolismo glicidico e quindi ovviare agli effetti collaterali del diabete (2), verificare nuovi approcci per modulare la risposta immunitaria e quindi preservare la massa di cellule beta (3). Al momento le cellule staminali hanno mostrato una ottima funzionalità negli ultimi due casi, sono ancora da creare protocolli efficaci per produrre cellule secernenti insulina che rispondano alla variazione della concentrazione di glucosio.

 

Partendo da questi presupposti lo sviluppo di terapie per il DMT-I utilizzando cellule staminali derivanti da midollo osseo porterebbero vantaggi sia per la capacità immunosoppressiva delle cellule staminali mesenchimali che per la possibilità di differenziare le stesse in elementi pancreatici o di funzionare da supporto nei fenomeni di rigenerazione a seguito del danno.

 


Diabete Mellito di tipo I


Stem cell therapy for type 1 diabetes mellitus.

Aguayo-Mazzucato C, Bonner-Weir S.
Section of Islet Transplantation and Cell Biology, Joslin Diabetes Center, Harvard Medical School, 1 Joslin Place, Boston, MA 02215, USA.
Autologous biograft and mesenchymal stem cells in treatment of the diabetic foot.

Vojtassák J, Danisovic L, Kubes M, Bakos D, Jarábek L, Ulicná M, Blasko M
Institute of Medical Biology and Genetics, Faculty of Medicine, Comenius University, Bratislava, Slovakia.
Stem cell therapy for type 1 diabetes mellitus: a review of recent clinical trials.

Couri CE, Voltarelli JC.