Un blog dedicato alle cellule staminali e al loro utilizzo terapeutico.
Interviste, analisi e articoli scritti dai sostenitori della Stamina Foundation.
Su quali patologie opera la medicina rigenerativa?
Il midollo spinale è la via di comunicazione che permette di portare il segnale nervoso dal cervello alle zone periferiche del corpo. Esso è contenuto all’interno di una struttura ossea che percorre la colonna vertebrale dal cranio fino alle ultime vertebre sacrali.
Il midollo spinale e composto dalle fibre nervose motorie in uscita o discendenti e da quelle sensoriali in ingresso o ascendenti.
Le lesioni spinali sono derivati da eventi traumatici più e meno estesi dei tratti spinali con perdita di funzionalità motoria e sensibilità quasi immediata. Nella maggior parte dei casi sono lesioni totalmente invalidanti che portano alla perdita di funzionalità della zona anatomica di proiezione a seconda del livello spinale che viene coinvolto.
In molti casi possono essere letali, soprattutto se coinvolgenti il tratto di colonna cervicale e quindi con implicazione dei nervi cranici, solitamente legati alla vita vegetativa dell’organismo. Lesioni di questo tipo possono provocare, oltre a paralisi totale dell’organismo nei casi meno gravi, alla morte del paziente per insufficienza respiratoria grave. Il principale problema legato a questo tipo di lesione e l’assoluta mancanza di rigenerazione dei tratti implicati nella lesione, con conseguente formazione di tessuto cicatriziale fibroso che rende del tutto impossibile la riformazione dei tratti nervosi che vengono lesi.
In questo campo gli studi di medicina rigenerativa sono abbastanza indietro nel trovare una soluzione che permetta una piena ripresa funzionale della conduttività nervosa. Le cellule staminali potrebbero essere uno strumento fondamentale negli studi di medicina rigenerativa dei traumi spinali date le loro caratteristiche differenziative e la loro elevata plasticità. Studi in vitro hanno sottolineato come, a seconda della componente isolata, queste cellule siano in grado di differenziare in tutti gli elementi nervosi. Inoltre, data la presenza solitamente di una frazione ematopoietica, possono produrre vasi e cellule della linea leucocitaria in grado di “digerire” il tessuto cicatriziale e quindi permettere la riformazione delle vie di conduzione lese. In questo orizzonte lo sviluppo di appositi protocolli e matrici di differenziamento potrebbe portare a sviluppi interessanti nel recupero da danni spinali gravi. Gli studi effettuati su modello animale dimostrano l’efficacia dell’utilizzo di cellule staminali nella ripresa funzionale in animali lesionati sperimentalmente(11).
Ora la sfida è passare all’utilizzo clinico, dove i pochi studi effettuati finora utilizzando le cellule staminali mesenchimali mostrano una elevata efficacia nella ripresa dal danno traumatico e da sindromi che intaccano la funzionalità midollari. In ogni caso i primi trials preclinici effettuati in pazienti affetti da traumi spinali di diversa origine e con diversa gravità hanno dimostrato miglioramenti in un lasso di tempo relativamente breve (follow up di circa 4-6) sottolineando la possibile efficacia di queste cellule nell’indurre la produzione o nel differenziare esse stesse in elementi nervosi. La ripresa di parte della sensibilità e della funzione motoria, nonché la ripresa di una qualsiasi attività elettrica in questi pazienti indica un iniziale recupero del danno provocato dalla lesione (1,2,3,4,5,7,8,9,10,11).
Sono stati effettuati anche studi con cellule mesenchimali derivate da cordone ombelicale che sottolineano come vi sia un miglioramento usando le mesenchimali cordonali, aprendo una possibile via alternativa all’utilizzo di queste cellule in fase clinica. (6) Purtroppo non esistono ancora protocolli definitivi sull’uso di queste cellule in ambito di rigenerazione tissutale ma solo trial clinici con lo scopo di produrre una serie di linee guida per lo sviluppo di metodologie efficaci per la cura sul tessuto lesionato.
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